Orientarsi in certi contesti vale della vita e della morte.
Per questo gli innuit della Groenlandia fin da tempi antichissimi si sono dotati di strumenti tattili, per ri-conoscere le caratteristiche dei luoghi dove si trovavano, anche in condizioni estremamente avverse: penso alle tempeste di neve, ma anche ai lunghi periodi di buio.Mappe tattili, dunque, realizzate con i materiali disponibili: legno e ossa, lavorate per rappresentare le insenature e le asperità dei fiordi.
(per approfondimenti, questo articolo su VanillaMagazine)
Con queste “descrizioni tattili” si muovevano e ritrovavano la strada, considerando un territorio fisico, concreto, conosciuto e da ri-conoscere. Le realizzavano per avere riferimenti concreti, in base a conoscenze ed esperienze, fermo restando che un territorio esisteva ed era riscontrabile.
Diverso discorso quando una mappa viene prodotta per un territorio che non è fisico e che è fatto solo di idee 🙂 😉