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In tempi di emergenza Covid-19 la Didattica a Distanza (DAD) è entrata di prepotenza nelle case degli italiani.
Per molti insegnanti significa:
- caricare dispense PDF su una piattaforma OnLine (o peggio, sul registro elettronico), affinché lo studente possa scaricarle, stampare e studiarle
- indicare link a pagine web o video, con l’invito di consultare e riflettere
- mettere a disposizione lezioni video-riprese, nelle quali dare accenni o scendere in dettagli
- somministrare batterie di test, con le quali emulare il “compito in classe” o la verifica orale
- inviare email di pro-memoria per fasare periodicamente le attività oppure per integrarle
- andare in streaming online, per presentare argomenti o dialogare con gli studenti.
e… svolgere queste attività (tutte, o solo alcune) sta diventando la normalità: trascorsa ormai la Fase 1, anche il mondo della scuola sta andando a regime con le soluzioni adottate, si stanno consolidando prassi, quasi l’insegnamento e l’apprendimento a distanza fossero diventate una variante dello Smart Working.
Dunque… è tutto Ok? Forse no…
Tutto questo non sarebbe un problema, se si fosse consapevoli di un fatto: che le modalità d’uso degli strumenti online in ciascun istituto scolastico stanno configurando veri e propri Ambienti di Apprendimento OnLine impliciti, laddove sarebbe invece necessario predisporre con grande attenzione i contesti di apprendimento e le modalità di integrazione con le prassi didattiche.
Spesso il discorso sugli Ambienti di Apprendimento OnLine è stato limitato alla scelta di una soluzione online e la riflessione si è esaurita con l’attivazione di una certa piattaforma (oppure di un certo registro elettronico), nella ingenua convinzione che, scegliendone una “di punta” e possibilmente gratuita, questa bastasse a trasfondere buone prassi didattiche e realizzare corrette dinamiche comunicative.
Certo la situazione di piena emergenza Covid-19 richiedeva decisioni e azioni veloci ed erano tollerabili imprecisioni: ciascuno ha fatto del proprio meglio e ha gettato il cuore oltre l’ostacolo.
Spero però che questo approccio emergenziale possa lasciare il posto nel nuovo Anno Scolastico 2020-2021 a uno più consapevole, robusto, raffinato e attento alle problematiche dell’apprendimento, come auspicano tanti genitori.
Il lungo passo, dalla DAD a una Formazione Blended avanzata
La Ministra della P.I. Azzolina di recente ha indicato una soluzione per il rientro in classe da Settembre 2020 , con un’alternanza di momenti nei quali metà classe seguirà le lezioni in presenza, l’altra metà a distanza.
Quella che si prefigura non è quindi una Formazione Blended classica, nella quale tutti i partecipanti seguono contemporaneamente un percorso in parte OnLine e in parte OffLine; si tratta piuttosto di una “Formazione Blended avanzata”, nella quale le due dimensioni devono necessariamente intrecciarsi e integrarsi.
Questa soluzione presenta varie opportunità e incognite e una sola grande certezza: che sarà necessario dedicare del tempo per pensare come impostare l’Ambiente di Apprendimento, sia a integrare le attività in presenza con quelle a distanza, sia a valorizzarle reciprocamente.
Non sarà facile considerato che, al termine di questo anno scolastico, di certo molte prassi saranno già consolidate e su queste dovranno essere innestate ancora altre soluzioni tecnologiche e metodologiche.
Approfondimenti
Per approfondimenti e contestualizzazioni, rinnovo l’invito a un confronto diretto: trovi QUI i miei riferimenti di contatto.
Nei prossimi post darò vari suggerimenti perl’utilizzo delle mappe mentali e della kanban board, come strumenti di visual thinking per affrontare questa situazione .
(… segue la parte 2/3)