L’utilità delle mappe mentali nell’apprendimento è stato dimostrato tante volte e in tanti modi.
Quando poi si parla di memorizzazione, le mappe vengono proposte come la soluzione definitiva.
Anche se non è corretto dire che le mappe sono strumenti di memorizzazione, in effetti molti ricercatori hanno fatto studi su come apprendere meglio ed hanno dimostrato come il disegno di mappe (in particolare mappe mentali) può aiutare ad apprendere più velocemente e in modo più efficace.
Approfondirò questo concetto in un prossimo post ma voglio anticipare alcune considerazioni: Edgar Dale, già nel 1969, dimostrò che ricordiamo il 10% di ciò che leggiamo, il 20% di ciò che ascoltiamo, il 20% di ciò che vediamo, il 50% di ciò che vediamo e udiamo, il 70% di ciò che diciamo e il 90% di ciò che diciamo e facciamo.
Certo sono interessanti le percentuali, che fanno pensare a un “cono dell’apprendimento“, ma è ancor più importante notare come ci sono situazioni che evidentemente dànno risultati migliori di altre.
Possiamo notare infatti due sezioni:
- apprendimento passivo, che ha un’efficacia bassissima e che richiede uno sforzo di studio importante
- apprendimento attivo, che ha un’alta efficacia e che richiede un “impegno di tipo diverso”, nel quale a fare la differenza sono
- la sensorialità e l’azione
- il protagonismo e l’esperienza diretta.
La creazione di una mappa mentale è un modo molto semplice ed efficace per l’apprendimento attivo, che massimizza l’efficacia dell’impegno di studio.
Che sia un tuo pro-memoria, oppure quasi il canovaccio di una tua lezione, in ogni caso sarà l’esperienza della realizzazione ad aiutarti a fissare nella memoria i concetti e a richiamarli più facilmente quando necessario.
Provare per credere… fammi sapere come al solito nei commenti o con un messaggio privato!