Presentare sempre con mappe mentali? A volte no!

Da decenni nell’ambito della formazione e dell’addestramento professionale si utilizzano le mappe mentali come strumenti a supporto dell’esposizione.
Il loro utilizzo è ormai prassi consolidata, per i molteplici benefici che ne traggono sia il docente, sia i discenti, sia l’organizzazione.

Se questo è vero, è altrettanto vero che non esiste uno strumento universale, utilizzabile in qualsiasi situazione.
Questo principio vale anche per le mappe mentali.

In qualche caso le mappe mentali non servono

In alcuni frangenti le mappe mentali non sono di grande aiuto; in altri possono addirittura risultare contro-producenti.
Ti presento alcune casistiche in tal senso:

  1. quando gli argomenti intrinsecamente non si prestano ad essere esposti in forma strutturata.È il caso di presentazioni basate su narrazioni e storytelling, oppure con impatto emozionale forte, nel qual caso immagini e fotografie potrebbero ad esempio essere molto più efficaci;
  2. quando l’approccio espositivo deve essere frontale e impostato su una veloce notifica più che su un’interazione con i partecipanti. Ad esempio se ci sono contenuti con molto testo esteso, una sequenza di slide contenente elenchi puntati può prestarsi meglio a focalizzare l’attenzione sui singoli aspetti;
  3. quando esistono vincoli per la rappresentazione nell’ambiente di apprendimento. Ad esempio la presenza di uno schermo troppo piccolo o mal posizionato potrebbe impedire la presentazione dinamica o l’interazione, impedendo ai partecipanti di cogliere i dettagli della mappa;
  4. quando il docente si sente a disagio con la metodologia o con il software. Malgrado le mappe mentali e i software per produrle siano molto semplici da utilizzare, è possibile che un docente non si senta completamente a proprio agio. Come avviene pure per altri strumenti, in questi casi tutti i vantaggi di una rappresentazione dinamica e fluida rischiano di essere vanificati;
  5. quando l’uditorio ha precise e stringenti aspettative sul format didattico o sul formato rappresentativo. In questo caso presentare contenuti con una mappa mentale potrebbe essere considerato non pertinente o troppo informale, mettendo a rischio il risultato.

È necessario dunque optare di volta in volta per lo strumento di presentazione più adatto, considerando i contenuti, l’approccio espositivo, l’ambiente di apprendimento, la propensione del docente e dell’uditorio.

In tutti gli altri casi, le mappe mentali sono una panacea

Di converso, in tutti gli altri casi le mappe mentali sono strumenti impareggiabili per l’elaborazione, l’esposizione e l’attivazione di presentazioni dinamiche .

Il mio invito è dunque a fare buon uso e non abuso di questo potentissimo strumento in area formativa.

Il suggerimento

Prova a tornare con la memoria a presentazioni passate, che possano essere ricondotte a situazioni di tipo A,B,C,D,E : quali strumenti sono stati utilizzati? Quali problematiche espositive si sono verificate oppure quali modalità sono state adottate?

Ne sarei curioso…. fammi sapere nei commenti… 🙂

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