Una mappa mentale per il public speaking

(Tempo di lettura 3min circa)

Dopo la partecipazione al Festival della Complessità del 21 Giugno 2019, forse avrai letto il post, nel quale ho descritto il “Format SeiX6” ideato dall’amico Dott. Ubaldo Sagripanti e nel quale ho linkato i video del mio intervento sulle mappe mentali e quello dei miei cinque “compagni di avventura”.

In quell’occasione avevo promesso di pubblicare la mappa mentale che avevo disegnato per prepararmi.

Bene: è arrivato il momento di mostrarla, come esempio d’uso delle mappe mentali nel public speaking.

La mappa mentale per preparare il public speaking

Spesso nei miei corsi mi viene chiesto “In che modo posso utilizzare le mappe mentali per il public speaking? Non posso leggerla e, anche lo facessi, leggendo perderei spontaneità!”.

La risposta a questa domanda sta nel fatto che non devi usare la mappa mentale come canovaccio da seguire, ma come strumento col quale prepararti.

Con una mappa mentale infatti puoi:

  • fare mente locale sugli argomenti che vorrai trattare, scegliendoli e declinandoli nei sotto-argomenti
  • fissare più facilmente alla memoria i punti salienti che presenterai
  • acquisire tranquillità , avendo sotto controllo sia i contenuti, sia la traccia dell’esposizione.

In questo modo potrai tracciare un filo del discorso con serenità, sapendo che non perderai la freschezza e la fluidità.

La mappa mentale che ho seguito nel mio intervento

Come puoi immaginare, oltre a individuare contenuti in linea con il tema del festival, dovevo presentarli con disinvoltura per suscitare l’interesse del pubblico.

Al contempo dovevo rispettare tassativamente il “Format SeiX6”: ciascun relatore aveva a disposizione al massimo 6 minuti.

Per affrontare con serenità questa sfida, ho disegnato molto velocemente una prima mappa mentale, con la quale ho messo a fuoco vari temi che avrei potuto trattare.

In un secondo momento su quella mappa ho compiuto una rifinitura e disegnato una nuova mappa mentale, lavorando sia per selezione, sia per estensione:

  1. ho scelto pochi temi fondamentali, scartandone altri che ho considerato meno pertinenti per il mio intervento
  2. ho individuato altri argomenti, che inizialmente mi erano sfuggiti, ma che sarebbero stati necessari per integrare quelli scelti
  3. ho approfondito quel tanto che era necessario ciascuno spunto.

Procedendo per gradi dunque ho potuto completare in pochissimo tempo un quadro completo, coerente e sintetico.

La mappa mentale che si intravvede nel video

Se fai caso, all’inizio del mio intervento, ho in mano un foglietto: c’era disegnata questa mappa mentale.

Un attimo prima della registrazione, consultandola ho potuto fare mente locale, riconnettere le idee che avevo avuto e prepararmi a esporle.

Visualizzando questa mappa mentale potrai seguire la traccia che mentalmente ho percorso durante il mio intervento video.

Mappa mentale - Alberto Scocco - Intervento Festival della Complessità 2019

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