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Ho trovato molto interessante questo articolo, dal titolo La Mappa delle Parole Belle nel … paese delle attività, scritto da Carla Colussi su Occhiovolante.
Parla di una bella l’iniziativa, che stimola l’immaginazione e i buoni propositi: di questi tempi credo ce ne sia un gran bisogno.
Prendendo spunto dal lavoro dell’illustratrice Sara Vincetti, il post presenta alcuni format per realizzare esperienze con bambini e ragazzi: una via di mezzo tra la narrazione, il gioco, la progettualità condivisa, per lo sviluppo della consapevolezza e di competenze trasversali e relazionali.
Sintetizzo il concetto in questo modo: col pretesto di realizzare una “mappa delle belle parole” si cercano belle parole, ma… col pretesto di cercare belle parole ci si confronta sui valori, sulle azioni, sugli atteggiamenti, sulle emozioni, sul significato delle cose.
La ricerca delle parole per le mappe e con le mappe
Riconduco questa idea al motto “Cercando le parole si trovano i pensieri” (J. Joubert) , che a me è molto caro, poiché descrive perfettamente il processo creativo che la nostra mente compie durante la mappatura, nel momento in cui si cercano le parole che “rendono abbastanza bene” l’idea che abbiamo in mente.
Dico “rendono abbastanza bene” e non “descrivono correttamente” perchè la ricerca di un termine preciso bloccherebbe il flusso creativo, mentre è molto più importante stimolare e lasciare libero il processo mentale.
Disegnando una mappa individuiamo le parole, le colleghiamo, creiamo rappresentazioni grafiche che raccolgono le nostre riflessioni e sulle quali possiamo riflettere ancora, con le quali possiamo specchiarci e inseguire il flusso dei nostri pensieri.
Ben venga dunque la “mappa delle belle parole”, che consente di esplorare insieme “luoghi della mente” e che, attraverso la ricerca di modi per rappresentarli, permette viaggiare e di fare scoperte.
Attendo feedback nei commenti… 🙂
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