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slogan /’zlɔgan/ s. m. [dall’ingl. slogan, voce scozz. (slogorne o sloghorne), gaelico sluaghghairm “grido di guerra”].
1. (massm., polit.) [breve frase, incisiva e sintetica, per lo più coniata a fini pubblicitari o di propaganda politica] ≈ motto, parola d’ordine.
2. (estens.) [sequenza di parole, o affermazione, risaputa e ovvia] ≈ formula, frase fatta.
(cit. “Dizionario dei sinonimi e contrari online” Treccani, alla voce “slogan”.)
Conosco bene l’importanza e l’utilità in certi frangenti di esprimere un concetto in forma estremamente concisa ed evocativa: lo slogan in tal senso è uno strumento estremamente potente per comunicare, stigmatizzare, proiettare e identificare.
Trovo però che ultimamente se ne faccia un cattivo uso, se non un vero e proprio abuso: spesso la complessità di analisi e valutazione non viene affrontata e si risolve sacrificando la ricchezza di di un concetto a vantaggio di una rappresentazione scarna, didascalica, sintetica, banale, a volte volgarizzata.
La ricchezza e la profondità dei ragionamenti e dei dialoghi vengono convertite o addirittura barattate in cambio di impressioni superficiali e reazioni istantanee.
Mi sono chiesto dunque quale potesse essere un contrario rispetto al termine “slogan” . Riflettendo mi son detto che, per certi versi, una mappa mentale possiede caratteristiche diametralmente opposte a quelle di uno slogan: il concetto di partenza viene articolato, dettagliato su più livelli, ciascuno dei quali si presta ad analisi ulteriori e a rimandi verso altri concetti.
Anche quando l’autore la realizza per sè, facendo leva soprattutto sul registro evocativo, l’obiettivo è quello di palesare significati e sviluppare possibili risonanze.
Una mappa mentale è dunque il contrario di uno “slogan”… ma… non ditemi che anche questo è quasi uno slogan! 😉