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Nel mio precedente post parlavo
- delle soluzioni per la Didattica a Distanza (DAD) adottate durante la Fase 1 dell’emergenza Covid-19 presso molte scuole, che a volte consistono solo nell’adozione di una piattaforma online, sulla quale caricare il materiale didattico e interagire con gli studenti
- di alcuni problemi connessi con l’utilizzo di questi Ambienti di Apprendimento OnLine , che presentano varie difficoltà, configurandosi come veri e propri ambienti online di tipo implicito
- della necessità di un approccio che non sia “emergenziale” per l’implementazione delle soluzioni di Formazione Blended terminata la Fase 1 del Covid-19.
In questo post vorrei fornire alcuni suggerimenti per allestire Ambienti di Apprendimento OnLine, con l’aiuto di strumenti di Visual thinking (a partire dalle mappe mentali e dalla kanban board).
Un approccio in tre step per definire una checklist
Integrare la didattica convenzionale e quella online non è mai semplice, men che meno in una situazione emergenziale come la Fase 1 Covid-19.
In questo frangente l’adozione di una piattaforma online (ad es. Google Classroom/Meet, Microsoft Teams for Education, oppure le sezioni di distribuzione dei compiti dei vari registri elettronici) in molte realtà scolastiche è parsa:
- per un verso, un’ottima soluzione DAD: completa, efficace, accessibile attraverso il web , a basso costo oppure gratuita
- per l’altro, anche l’unica praticabile, poiché già disponibile, in buona parte configurata e semplice da utilizzare per tutti.
La carenza di integrazione tra gli strumenti tecnologici e le metodologie però ha portato presto molti problemi, tanto agli studenti e ai genitori, quanto agli stessi docenti nella gestione delle attività didattiche.
A tutti è diventato evidente come la didattica a distanza non funzioni, se ci si limita a mettere a disposizione video, documenti e link; non basta neanche presentarli e contestualizzarli in diretta streaming, se questo ad esempio non rispetta i diversi stili cognitivi degli studenti, se non tiene conto del digital divide, oppure del carico di studio settimanale.
Un ragionamento che vada oltre l’emergenza deve proporre soluzioni che:
- consentano di supportare e attuare le metodologie didattiche
- rispettino le autonomie scolastiche e le specificità disciplinari
- tengano conto dei vincoli di contesto.
In tal senso può essere utile individuare tre Marco-Fasi progettuali nello sviluppo di un ambiente di apprendimento online, come fossero assi portanti di un’ideale checklist:
- Fase di Preparazione, nella quale ad esempio si formulano e si attribuiscono i ruoli, si individuano le soluzioni tecnologiche e di interazione tra docenti e studenti, si definiscono gli standard formali per le attività didattiche.
Tra le varie cose, nella preparazione si predispongono le modalità per:- produrre, raccogliere e mettere a disposizione i materiali digitali
- descrivere le attività didattiche che gli studenti dovranno svolgere
- svolgere le attività collegiali
- gestire eventuali situazioni problematiche
- comunicare in modo efficace e omogeneo, sia in diretta, sia nella messaggistica
- …
- Fase di Allestimento, in cui ad esempio viene approntata la soluzione online, si formano i docenti alle soluzioni tecnologiche e didattiche, si predispone il servizio di supporto e di miglioramento continuo, si preparano gli studenti e i genitori per la corretta fruizione della didattica OnLine.
Tra le varie cose, nell’allestimento:- si configura la piattaforma creando appositi spazi protetti per le classi, le materie, i gruppi di studenti
- si creano gli account individuali e di gruppo, sia per i docenti, sia per gli studenti
- si scrivono o registrano i tutorial per l’utilizzo corretto dell’ambiente di apprendimento
- …
- Fase di Gestione della prassi, nella quale l’Ambiente di Apprendimento viene impiegato per allestire i corsi, svolgere le lezioni, effettuare le verifiche, integrando attività in presenza con attività online.
Tra le varie cose, nella gestione della prassi:- si carica il materiale didattico online
- si tengono le lezioni con streaming oppure con video-conferenza
- si attribuiscono compiti e si registrano gli esiti
- si gestiscono le segnalazioni di problemi e difficoltà, aggiornando la base di conoscenza condivisa
- ….
Uno studio di questo tipo, se realizzato da un team che operi con logiche collaborative, costituisce un importante percorso di consapevolezza e di condivisione.
Chi ha partecipato a uno dei miei corsi intravvede di certo la possibilità di rielaborare velocemente una checklist come questa in una vera e propria WBS di progetto, mediante mappe mentali.
Il suo risultato è l’implementazione di una soluzione tecnologica, che incrocia davvero le questioni organizzative e didattiche.
Approfondimenti
Per approfondimenti e contestualizzazioni, ti rinnovo l’invito a un confronto diretto: trovi QUI i miei riferimenti di contatto.
Nei prossimi post darò vari suggerimenti perl’utilizzo delle mappe mentali e della kanban board, come strumenti di visual thinking per affrontare questa situazione .
(… segue la parte 3/3 )