Perchè usare le mappe mentali? Per chiarire e organizzare il pensiero!

(Tempo di lettura 3 min circa)

Una amica lettrice mi ha contattato via email, chiedendomi informazioni sui servizi di formazione e di mentoring online.

Pubblico qui lo scambio che abbiamo avuto, dopo aver ricevuto l’autorizzazione a divulgarlo.

Domanda

Ciao Alberto,
sono un’insegnante di yoga e vorrei creare dei corsi online.

Vorrei partire dalla mia pratica e integrarla con nuove esperienze fatte di recente e con altre che mi accingo a fare.Mi sto organizzando ma trovo difficoltà a partire: sono tanti gli aspetti da considerare e ogni volta ricomincio da zero.

Ti ho chiesto l’ebook perchè ho sentito parlare delle mappe mentali e volevo chiarirmi le idee. Ho capito che le mappe mentali aiutano a pensare e a mettere ordine.

Poi ho visto che proponi dei percorsi online per apprenderle e per formulare soluzioni. L’impressione che mi sono fatta è che le mappe mentali le utilizzo già, tutti i giorni, quando penso, quando organizzo, quando risolvo i problemi.

Non mi sembrano qualcosa di nuovo. Puoi spiegarmi meglio perchè allora dovrei imparare a utilizzarle?

Grazie

Federica M.

Risposta

(….omiss….)

Le mappe mentali sono strumenti di pensiero.

Tra i vari utilizzi, servono per collegare il pensiero creativo al pensiero operativo; per questo facilitano la realizzazione delle idee.

Se dentro di te senti:

  • che le mappe mentali sono uno strumento che già possiedi
  • oppure che sarebbero solo uno strumento mentale in più, che ne hai già altri e che quindi non ti serve
  • oppure che comunque a una soluzione ci arriveresti prima o poi, con o senza mappe mentali

sono il primo a invitarti a proseguire con gli strumenti che già hai e ad applicarti con costanza e impegno.

Se invece un dubbio ce l’hai, considera che le mappe mentali possono essere utili in vari modi e ci si può avvicinare per varie ragioni.
C’è chi vuole imparare a utilizzarle:

  • perchè deve affrontare specificamente una certa situazione: è interessato solo a trovare una soluzione per quel problema e… in realtà non è interessato alle mappe in sè. Ad esempio…. è il caso citato del motto cui ti accennavo “Chi va alla ferramenta per comprare il trapano, in realtà vorrebbe comprare i buchi alla parete”
  • oppure perchè vuole acquisire nuove modalità per affrontare certe tipologie di situazioni. Ad esempio… tutte le volte che si deve progettare, farlo in modo collaborativo e condiviso con altre persone
  • oppure perchè vuol sviluppare la capacità di pensare in modo più flessibile e strutturato. Ad esempio… esercitarsi ad “addomesticare la mente” per elaborare le proprie idee in modo sistematico e organizzato, oppure per tornare a imparare in modo efficace.
  • oppure perchè desidera affrontare le situazioni con un atteggiamenti diverso. Ad esempio… prepararsi per un evento oppure un discorso pubblico, con consapevolezza e gestendo l’ansia.

Per ciascuno di loro le mappe mentali sono utili strumenti di pensiero, per ottenere obiettivi concreti.

Preciso però che ci sono anche persone cui semplicemente non serve disegnare nulla. I fatti della loro vita lo dimostrano: passano dall’intuizione all’azione in modo armonioso, fluido, concreto. Non hanno bisogno di disegnare, perchè la mappa è già chiara nella loro mente anche senza averla disegnata. Per accorgertene basta sentirli parlare, seguire il loro filo logico chiaro, lineare, comprensibile a tutti.

Anche a loro però può essere utile disegnare mappe, quando ad esempio devono condividere qualcosa con qualcun altro: a quel punto il disegno aiuta il dialogo e la collaborazione.

Le mappe mentali sono utili su più piani contemporaneamente

La mappa mentale è uno strumento per sviluppare un pensiero di buona qualità, oppure per esercitare le proprie capacità di pensiero.

Non è l’unico, ce ne sono anche altri, ma ha un grosso vantaggio: agisce contemporaneamente su più piani.

Se una persona inizia a utilizzare mappe mentali su un certo piano e per un determinato scopo, poi avviene una naturale osmosi sugli altri piani.

Un po’ come di sicuro avviene nel tuo caso per lo yoga:

  • c’è chi inizia a praticare per un esercizio fisico, come fosse ginnastica: praticando con costanza avrà la possibilità di evolvere e cambiare anche atteggiamento nei confronti della vita
  • c’è chi inizia con l’idea di inseguire l’assoluto o di armonizzare i chakra: praticando ottiene un beneficio anche alla salute del corpo.

Nel tuo caso, credo la cosa migliore sia che tu possa scegliere con serenità in base a cosa desideri.

  • se l’obiettivo è apprendere come utilizzare le mappe, puoi seguire un mio corso per avere uno strumento che ti dia indipendenza.
  • se l’obiettivo è risolvere una situazione o cogliere una opportunità, ti posso supportare con il mentoring per affrontarla utilizzando anche le mappe mentali.

Poichè abbiamo del tempo prima del tuo ritorno in Italia, magari valuterai i diversi aspetti e… potremo verificare insieme se un discorso di questo tipo può esserti utile, anche alla luce delle nuove esperienze.

Buon viaggio! 🙂

Organizzazione e partecipazione politica con le mappe mentali

(Tempo di lettura 3 min circa)

Di recente ho avuto uno scambio email con una amica lettrice del mio blog, riguardante la sfera politica: come utilizzare le mappe mentali nella partecipazione e nell’elaborazione delle idee.

Lo pubblico qui, dopo aver ricevuto l’autorizzazione a divulgarlo.

Domanda

Ciao Alberto,
buon anno e per favore se hai tempo vorrei preparare una mappa per far capire come si governa una città, e creare l’occasione per aiutare i consiglieri che saranno eletti a gestire il comune con l’uso delle mappe. Quindi farei un approccio per stimolare la creatività e l’ordine nel lavoro visto che si lamentano tutti ma nessuno propone.
Attento però non sono impegnata in politica ma offro le mie idee.
Che ne pensi? Grazie
Maria

Risposta

Ciao Maria

E’ una bellissima cosa quella che hai deciso di intraprendere: è importante tornare a considerare la politica come lo spazio della partecipazione e dell’interesse collettivo e non di una parte di esso, oppure di singoli.

Anche io, per parte mia, nel piccolo comune dove abito, ho deciso di aiutare una lista civica locale e dare il mio contributo, sperando sia utile per la nostra comunità. 🙂

Le mappe mentali si prestano molto bene per questo scopo, perché aiutano le persone

  • individualmente, a chiarirsi le idee e a strutturarle
  • in commissioni/gruppi/staff, a confrontarsi e a dialogare
  • in team, a sviluppare le idee in progetti, a realizzarli, a rendicontarli.

Mappe mentali per il singolo o per il team

Se lo strumento “mappa mentale” è condiviso, questo è molto semplice da fare: nelle prassi di lavoro viene introdotta la mappa mentale come strumento di sviluppo e di rappresentazione delle idee, spiegando a tutti che la strutturazione e la condivisione sono ingredienti vincenti.

Se invece questa condivisione ancora è da venire, singoli partecipanti possono iniziare a lavorare con mappe mentali, nella consapevolezza che sono strumenti più orientati al processo di pensiero, che non alla descrizione precisa e rigorosa: una mappa mentale è utile quando aiuta a fare domande, più che nel descrivere in modo preciso e rigoroso concetti.

In questo senso, ti fornisco alcuni spunti partendo proprio dal tuo intento: avanzare una tua proposta di “come si governa una città”.

Per far questo puoi disegnare su carta alcune mappe mentali, con le quali individuare/formulare/caratterizzare ad esempio:

  • i punti principali del sistema valoriale
  • i temi cardine della proposta politica
  • i principali soggetti del territorio con i quali confrontarsi.

Mentre realizzi mappe mentali inizi a dare corpo al libero flusso delle idee, le intuizioni si chiariscono, certi nodi appaiono evidenti e diventa più semplice affrontarli.

Le mappe mentali sono strumenti creativi e per questo l’utilizzo dei colori e dei disegni è di fondamentale importanza per coglierne tutte le potenzialità.

Disegna dunque a mano, scarabocchia, abbozza, nella massima libertà.

Se poi ci prendi gusto, puoi rielaborarle in altre versioni; in tal caso cerca di non limitarti a fare la “bella copia”, ricorda che le mappe mentali che stai tracciando servono solo ed esclusivamente a te, per seguire il filo dei tuoi pensieri.

L’utilizzo delle tue mappe mentali

Fatto questo, si aprono due possibili strade:

  • presentare subito la tua idea, utilizzando le mappe mentali come fossero un canovaccio. In questo modo nella tua esposizione ti sentirai tranquilla, centrata, preparata, pronta al confronto anche con chi ha idee diverse dalla tua
  • riprendere ed elaborare gli spunti emersi nelle mappe mentali disegnate su carta, producendo mappe mentali digitali, che ti consentono di essere più espressiva e di scendere in maggior dettaglio. Queste mappe mentali digitali sarebbero tracce e materiali che si prestano bene ad essere condivisi e rielaborati nelle apposite commissioni, che di certo avrete costituito per organizzarvi.

Spero queste note possano esserti utili… fammi sapere cosa ne pensi.
A presto

Alberto

Disegnare (anche le mappe) rende più intelligenti

(Tempo di lettura 2 minuti)

Un interessante articolo è stato pubblicato di recente sulla netzine dilei.it, dal titolo “Disegnare agisce sul cervello in questi 7 modi”.

Spesso il disegno è considerato solo espressione di capacità artistiche, sottovalutando il fatto che le aree cerebrali ad esso preposte vengono stimolate e nel tempo sviluppate.

Se è vero che esistono varie tecniche e modalità che consentono di mantenere attiva e creativa la nostra mente, trovo utile rimarcare che il disegno permette di ottenere questo risultato in modo molto semplice, naturale e alla portata di tutti.

Come indicato nell’articolo, non è questione di talento o di abilità particolari: il semplice esercizio del disegno comunque è un’ottima soluzione.

Le mappe mentali e il disegno

Le mappe mentali disegnate al pc certo sono molto versatili, poichè consentono di condividere idee e spunti con grande facilità e in molti formati.

L’utilizzo delle mappe disegnate a mano libera però è impareggiabile quando è necessario introdurre creatività nel proprio lavoro, oppure attingere pienamente alle risorse mentali profonde, ai ricordi, alle sensazioni più sottili.

Per questo disegnare mappe mentali su carta comporta tutti i vantaggi della strutturazione del pensiero, della sua rappresentazione, ma anche tutti i benefici del disegno a mano libera: stimola contemporaneamente

  • le funzioni logico-razionali, preposte alla descrizione testuale e alla strutturazione
  • le funzioni creative, attivate con il tratto a mano libera e con il colore.

La proposta

Se esiti a provare a realizzare la tua prima mappa mentale su carta, perché pensi di non essere capace di disegnare, prova a ri-prendere confidenza col disegno facendo piccoli elementi grafici stilizzati, come ad esempio:

  • una falce di luna, una stella, una stella cometa
  • un fiore, una foglia
  • una faccina sorridente, una faccina triste
  • un martello, una ruota, un libro

Ti accorgerai presto che disegnare non è così difficile, quando non si pretende di essere Leonardo da Vinci 🙂

Fammi sapere nei commenti oppure con un messaggio come è andata…. 😉

Mappe mentali: un’intervista per conoscere e utilizzare pienamente le loro potenzialità

(Tempo di lettura 2min)

La blogger Emanuela Dottorini si definisce “donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta“.

Non c’era bisogno di una conferma per questa sua presentazione ma, in linea con questa sua impostazione, di recente mi ha intervistato per parlare delle mappe mentali e dei loro utilizzi 🙂

Quello tra me ed Emanuela è stato un bel dialogo a distanza nel quale, parlando di mappe mentali, ho posto l’accento su “aspetti meno comuni”: in tanti stanno scrivendo e presentando questa tecnica e ci tenevo a mettere in risalto alcune peculiarità del mio approccio, che deriva da anni di esperienza nell’insegnamento in ambiti molto vari.

Ne è venuto fuori un bel post, dal titolo “UN REGALO INSOLITO: UN LIBRO PER ORGANIZZARE IL TUO PENSIERO!”, nel quale Emanuela ha aggiunto il consiglio per gli acquisti natalizi al mio libro “Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero” 🙂

Lo troverai pubblicato sia nella pagina di MyCultureInBlog,  sia nella pagina Facebook.

Buona lettura!

Una mappa al posto dell’indirizzo postale

(Tempo di lettura 1min)

Il titolo dell’articolo “Islanda: una mappa al posto dell’indirizzo, la lettera arriva lo stesso” comparso su Repubblica.it qualche anno fa per me era troppo accattivante.

Nel leggerlo ho sorriso e ho subito pensato di condividerlo con voi, così come aveva fatto una cara amica con me.

E’ vero che l’Islanda conta in tutto 340’000 abitanti ma anche grandi distanze da coprire!

Cosa ci fosse scritto nella lettera non è dato saperlo, ma trovo davvero bello e molto poetico che sia giunta a destinazione grazie a una mappa disegnata al posto dell’indirizzo 🙂

Potremmo dire… Problem solving logistico efficace, realizzato mediante mappe 😀

Buone spedizioni a tutti!

Broccoli (quasi) come Mappe mentali

(Tempo medio di lettura 1min)

Poco fa mia sorella ha suonato il mio campanello di casa, portandomi questo gioiello verde, appena colto nel nostro orto di famiglia. 🙂

Ancora un esempio di come la Natura possa manifestarsi strutturando, organizzando, disponendo.

Opera con ordine e regolarità; con saggezza impiega lo spazio e così fa giungere il nutrimento a ciascuno nella giusta misura, tanto per l’elemento più centrale, quanto a quelli intermedi, fino ai più periferici.

Oggi a pranzo in qualche modo cucinerò una mappa mentale 😀

Buon appetito a tutti! 🙂

P.S. se desideri saperne di più sulla connessione tra broccoli e mappe mentali, in privato o nei commenti, volentieri ti dirò la mia 😉

Mappe mentali, “thinking routines” e “Make Learning and Thinking Visible” (parte 1)

(Tempo di lettura medio 2min)

(L’immagine è parte di una presentazione Prezi realizzata da Rachel Mainero)

Quella delle “thinking routine” è una metodologia sempre più diffusa, che sottende all’idea di un apprendimento efficace, innovativo, partecipativo e visuale.

Si tratta di un compendio di strumenti utili sia all’insegnante, sia allo studente, per approcciare varie situazioni in modo strutturato.

Il paradigma generale è quello del MLTV: Make Learning and Thinking Visible.

Poichè questo paradigma accomuna le Thinking routine alle mappe mentali, vorrei fare qualche considerazione su alcune di esse.

La routine “See / Think / Wonder”

La prima routine che prendo in considerazione è la “See / Think / Wonder” (nell’immagine in copertina è quella che si trova a ore 13, indicata con un occhio): una delle più conosciute e utilizzate.

Nell’utilizzare questo strumento, il docente sceglie un’immagine evocativa Leggi tutto “Mappe mentali, “thinking routines” e “Make Learning and Thinking Visible” (parte 1)”

Cercando le parole si trovano i pensieri

(Tempo di lettura medio 2 minuti)

Ho trovato molto interessante questo articolo, dal titolo La Mappa delle Parole Belle nel … paese delle attività, scritto da Carla Colussi su Occhiovolante.

Parla di una bella l’iniziativa, che stimola l’immaginazione e i buoni propositi: di questi tempi credo ce ne sia un gran bisogno.

Prendendo spunto dal lavoro dell’illustratrice Sara Vincetti, il post presenta alcuni format per realizzare esperienze con bambini e ragazzi: una via di mezzo tra la narrazione, il gioco, la progettualità condivisa, per lo sviluppo della consapevolezza e di competenze trasversali e relazionali.

Sintetizzo il concetto Leggi tutto “Cercando le parole si trovano i pensieri”

Le mappe per esercitare la memoria e l’intelligenza (malgrado internet)

(tempo di lettura medio 2.5min)

Ultimamente sarà capitato anche a te di leggere articoli allarmanti che parlano del legame tra internet e vari disturbi cognitivi e comportamentali.

Ad esempio:

  • deficit di memoria a breve e medio termine
  • irritabilità ed eccitabilità
  • difficoltà di concetrazione e di focalizzazione
  • difficoltà di organizzazione del tempo e delle attività
  • difficoltà a elaborare un pensiero profondo.

Questi sono solo alcuni esempi tra gli “effetti collaterali” causati dall’abuso delle nuove tecnologie e in particolare del web.
Un testo che affronta in modo pacato, serio e rigoroso queste tesi è “Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello“, di Nicholas Carr, ripubblicato di recente da Raffaello Cortina Editore.
Benché il titolo non sia molto felice, l’ho trovato davvero ricco di spunti intelligenti, alcuni dei quali possono essere collegati con l’uso delle mappe.

La rete sta modificando la nostra capacità di pensare?

Internet rappresenta uno strumento formidabile per conoscere e per apprendere, sia per la quantità di informazioni che ci mette a disposizione, sia per la varietà dei formati con i quali ce le fornisce, sia per i tool con i quali effettuare le ricerche.
Questa ricchezza però spesso di trasforma in ridondanza, gli stimoli cui veniamo esposti sono troppi e la nostra navigazione si orienta più alla selezione che alla comprensione: la nostra non è più una consultazione, ma una “visione distratta di elementi sullo schermo”.

Con il passare del tempo la nostra mente si impigrisce e rischia di conformarsi a questa modalità: cercando poche informazioni rilevanti tra una mole di dati irrilevanti, smettiamo di esercitare le nostre capacità di memorizzazione, di riflessione, di immaginazione. La nostra mente si abitua Leggi tutto “Le mappe per esercitare la memoria e l’intelligenza (malgrado internet)”

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