Industria 4.0 e Mappe mentali: pensare, progettare e realizzare il cambiamento

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Il termine Industria 4.0 indica una tendenza dell’automazione industriale che integra tecnologie produttive
per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

(Fonte Wikipedia)

Sicuramente anche tu avrai sentito molto parlare di industria 4.0 , considerata come la svolta industriale del futuro.

Poiché oggi la tecnologia permette:

  • una comunicazione ubiqua e in tempo reale
  • l’archiviazione di enormi quantitativi di informazioni
  • capacità di calcolo che possono essere sia accentrate, sia distribuite localmente

l’idea è quasi ovvia: realizzare sistemi produttivi integrati, nei quali le informazioni possono essere raccolte, elaborate e scambiate sia in orizzontale, sia in verticale, con l’obiettivo di  aumentare il più possibile la produttività, in termini di tempo, qualità, valore.

Questo ad esempio è possibile al livello di produzione (impianti produttivi interconnessi), al livello manageriale e strategico (cruscotti intelligenti per scegliere e monitorare gli indicatori più significativi), al livello logistico e commerciale (comunicazione bidirezionale a monte e a valle nella filiera), a livello sistemistico (integrazione e sicurezza dei sistemi informativi).

Si tratta di una soluzione in decisa controtendenza rispetto ad altre strategie che puntano al reperimento di risorse abbattendo i costi, ad esempio impiegando manovalanze de-qualificate e a basso costo.

Quello dell’Industria 4.0 sarà un passaggio epocale, che punta a esaltare tanto le capacità già presenti, quanto quelle di pensare, progettare e cambiare in futuro.

Pensare, allestire e gestire l’industria 4.0

A volte erroneamente si pensa all’Industria 4.0 come a un’innovazione meramente tecnologica. Questa idea non è così strana, anche perchè il ministero ha allocato buona parte dei finanziamenti a fondo perduto proprio per spese in dotazioni.

Se intendi adottare il paradigma dell’Industria 4.0 , ti invito invece a considerare che in realtà questo passaggio presuppone un importante cambiamento sul piano organizzativo, prima ancora che nelle dotazioni, nelle attrezzature e nelle infrastrutture.

Ti fornisco qualche spunto a tal proposito:

  • introdurre il paradigma Industria 4.0 significa valutare con attenzione le opzioni aperte: specie se si parte da una impostazione 3.0, affrontare il cambiamento organizzativo richiede un’approfondita analisi dello status e delle opportunità , che precede anche la progettazione
  • il principale problema nell’affrontare un progetto di Industria 4.0 non è quello di acquistare le giuste dotazioni, oppure di creare i corretti collegamenti tra gli impianti o di formulare layout ragionati: il problema è nel  modello di business, che va riformulato per cogliere i vantaggi che derivano da una integrazione così spinta. Gestire male questo aspetto significa nel migliore dei casi tornare a una Industria 3.0 con dotazioni ammodernate, avendo però perduto l’opportunità per fare il balzo in avanti
  • lo sviluppo organizzativo e produttivo può essere introdotto solo con il coinvolgimento e la formazione dei collaboratori, affinchè possano vivere da protagonisti il processo di cambiamento e supportarlo attivamente. In tal senso è di fondamentale importanza la presenza di una leadership convinta e capace di sviluppare un clima interno positivo
  • un aspetto importante nell’Industria 4.0 è la scalabilità, che consente l’adattamento a condizioni mutate e l’evoluzione del sistema. Una volta avviato, un sistema Industria 4.0 deve essere mantenuto in esercizio e per questo è importante valutare la disponibilità di risorse anche per i futuri cambiamenti, oltre che per l’allestimento. A maggior ragione dovranno essere valutati con attenzione i fattori in gioco, tenendo conto dei punti di vista di tutti i protagonisti del processo di cambiamento.

Le mappe mentali per fare Industria 4.0

Fatte queste considerazioni, posso dirti che le mappe mentali possono essere per te strumenti formidabili per affrontare questa sfida.

Essendo strumenti di pensiero, consentono infatti di intervenire contemporaneamente su vari piani:

  • operativo: realizzare soluzioni per problemi specifici e localizzati (ad es. rappresentare le informazioni reperite da varie fonti per descrivere una proposta)
  • organizzativo: formulare modalità e strumenti che consentano di risolvere varie classi di problemi (ad es. creare mappe mentali per fare SWOT analysis oppure WBS di progetto)
  • culturale: sostenere approcci basati sulla collaborazione e sul dialogo (ad es. confidare nel valore della creatività con cui ideare nuove soluzioni in modalità collaborativa).

Di questi aspetti spesso parlo nei miei corsi, specie quando mi si chiede in che modo introdurre le mappe mentali come strumento organizzativo.

Come per il principio dei vasi comunicanti, posso dirti che esiste una naturale osmosi tra ciascun livello, che consente di estenderne l’utilizzo verso l’alto o verso il basso, supportando il cambiamento in tutte le fasi.

Questo discorso, che vale in generale, a maggior ragione ti invito a considerarlo anche nel caso tu stia valutando di adottare soluzioni di tipo Industria 4.0.

La proposta

Fai mente locale e individua situazioni nella tua realtà organizzativa che rientrano nel livello operativo, in quello organizzativo e in quello culturale.

Volentieri mi confronterò con te nello spazio dei commenti 🙂

 

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